Il progetto vuole rendere il Museo accessibile, innovativo, adatto a tutte le fasce di età e sorprendete.
Per attirare visitatori in una città che pullula di tantissimi importanti musei si deve azzardare a creare qualcosa di rivoluzionario.
La mia idea del Museo vuole intercettare queste principali necessità:
– essere un Museo adatto alle famiglie e bambini
– essere un Museo dove l’arte è viva, presente e non ferma
– essere un Museo dove i visitatori possono interagire con l’arte
– essere un Museo che diventa un luogo di sperimentazione Per poter attuare questi obbiettivi si dovrebbe realizzare quanto segue:
1)Coinvolgere artisti che vivono o lavorano a Firenze donandoli la possibilità di poter realizzare delle loro opere sulle pareti delle navate della ex chiesa (sia disegnando direttamente sulle pareti o appendendo delle grosse tele). Ogni anno queste opere andrebbero cambiate con quelle di altri artisti. Questo ”stimolerebbe nuove connessioni tra il museo e la città” e trasformerebbe ”il Museo in un luogo che superi la conservazione, un hub di produzione culturale e artistica”. 2)Realizzare nella cripta uno spazio per i bambini. La scenografia della cripta, che rievoca suggestioni di tempi antichi, è eccezionale per alimentare la fantasia dei più piccoli. Dalle scalinate, oggi usate come luogo di seduta, dovrebbe scendere una cascata, realizzata con ferro o bronzo, dalla quale poi nascano delle piste di acqua che arrivano fino in basso e che passano intono a delle opere di Marini. In queste piste di acqua verrebbero istallati delle chiuse, passaggi a livello, ecc. che i bambini potrebbero usare per giocare. Questo renderebbe ”gli spazi vivi, gioiosi e luoghi portatori di felicità”. 3)Istallare nell’ultimo piano del Museo una area con tablet adibiti al disegno per permettere, soprattutto ai ragazzi delle generazioni Y e Z, di poter prendere ispirazione da Marini e disegnare anche loro. Il visitatore potrebbe poi richiedere la stampa del proprio disegno.
Questo progetto è realizzabile con una spesa non elevata e renderebbe davvero il Museo aperto all’interazione con i visitatori come nessun altro museo a Firenze fa.