Posti in una teca o all’interno del contenitore museale gli oggetti perdono il loro significato originario. La ‘vita’ che un tempo li ha caratterizzati si interrompe, gli oggetti appaiono come dormienti, incapaci da soli di comunicare e di relazionarsi con il visitatore. Questo impedisce un reale coinvolgimento, soprattutto dei meno esperti e delle nuove generazioni, tanto che il museo è talvolta descritto come un luogo poco amichevole, noioso, o addirittura un cimitero.
E se potessimo risvegliare gli oggetti da questo loro sonno incantato? Se potessimo renderli vivi, ancor più di quanto non lo siano mai stati, dotandoli di una voce e della capacità di comunicare direttamente con il visitatore?
Queste le suggestioni che hanno ispirato la proposta progettuale TOM (Talking Objects’ Microphone), alla cui base stanno due elementi: 1) il concetto di talking objects, ovvero di oggetti considerati come coscienti, dotati di ricordi, di personalità e della capacità di esprimere le numerose storie che hanno caratterizzato la loro esistenza; 2) un dispositivo magico, della forma di un microfono che il visitatore porta con sé durante la visita, e che gli offre la possibilità di calarsi nel ruolo di intervistatore, dando parola agli oggetti esposti. Posto in prossimità dell’oggetto e premendo un bottone, il microfono attiverà un audio in cui l’oggetto potrà raccontarci in prima persona le proprie vicissitudini, descrivere ricordi o proporre audio-ricostruzioni di contesti.
Inclusa nella proposta, una piattaforma web che permetta ai professionisti museali di caricare narrazioni audio e associarle agli oggetti, che sia in grado di comunicare al microfono quale narrazione riprodurre e di memorizzare i log di interazione dell’utente.
Crediamo che TOM possa essere una valida risposta alla sfida di rendere i musei spazi vivi, giocosi, capaci di sorprendere il visitatore, di stimolare connessioni con le opere e di coinvolgere le nuove generazioni.
Combinando interazione fisica, tecnologia e digital storytelling, il progetto ripensa la relazione con il museo e le opere, immergendo i visitatori in un’esperienza coinvolgente, magica e arricchente.
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