All’inizio di questo progetto ci siamo chiesti quali dovessero essere i punti su cui focalizzarci. Il nostro pensiero si è soffermato su tre parole d’ordine: ambiente museale, interazione e attrattività. La soluzione era semplice: creare un gioco. Stranamente sconvolgente nella sua banalità il “gioco” era quello che ci serviva, un gioco da tavolo soddisfava tutte le caratteristiche che cercavamo: attrae tutte le fasce d’età (e in particolar modo quelle più giovani), è in grado di appassionare e permette la costante interazione tra gli individui, crea uno spazio di aggregazione e, fatto su cui ci siamo particolarmente soffermati, richiede un interessamento da parte del giocatore alle specifiche del proprio ruolo di gioco. Queste, certo, devono essere studiate dal giocatore. È ovvia la necessità del player di studiare le caratteristiche di un gioco, e nel dettaglio quelle della proprio “personaggio”, se desidera vincere nella competizione che si trova di fronte. La cifra era creare un gioco che invitasse alla sfida, reinventando e riutilizzando lo spazio museale. Questo avrebbe spinto il giocatore a conoscere gli ambienti e le caratteristiche degli spazi espositivi del museo, e la personalizzazione dei ruoli avrebbe fornito al nostro gioco la caratteristica più importante: la capacità formativa. Il nostro gioco, ricreabile in qualsiasi ambiente espositivo, inoltre sopperisce ad altre due importanti funzioni, quali, avvicinare sempre più curiosi all’ambiente musale e rinnovare completamente il concetto di spazio all’interno del museo. L’ambiente diviene al contempo plancia di gioco e luogo di studio e arricchimento culturale. Infine la possibilità di giocare in fasi pre e post visita in, rispettivamente, funzione di preparazione alla sfida e riscoperta dell’ambiente di gioco invitano irrinunciabilmente alla visita. Tutto questo l’abbiamo creato e si chiama: Museum Civil War. (Ulteriori dettagli e possibilità applicative sono descritte nell’allegato)
Perché come ogni gioco invita alla sfida, all’aggregazione, stimola la competitività e la voglia di mettersi alla prova. Ciò rende il progetto accattivante e il parteciparvi divertente e interessante.
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