GUIDAMI – Lo storytelling al servizio dei musei

 

 

 

 

 

 

 


Il progetto vuole porsi come soluzione al problema della comunicazione dei beni contenuti nei musei italiani. Spesso infatti, la visita al museo passa dall’essere un momento di potenziale apprendimento ad un infinito susseguirsi di sale colme di opere o reperti, impossibili da ricordare tutti e così numerosi da lasciare nel pubblico una imbarazzante sensazione di spaesamento. Oltre al rischio che gli elementi esposti si eclissino gli uni con gli altri, si aggiunge anche la mole di testi e pannelli esplicativi con cui si cerca di fornire quante più informazioni possibili ai visitatori, ulteriori ostacoli ad un processo di apprendimento gradevole.
Con il prodotto-servizio “GUIDAmi” si propone un nuovo approccio alla storia e all’arte, affinché il visitatore assuma un ruolo tanto attivo da rimanere coinvolto non solo dal percorso museale vero e proprio, ma dagli oggetti stessi che fanno di quel luogo un museo. Come? Attraverso le storie: da sempre l’essere umano ha sentito il bisogno di narrare e ascoltare storie per connettersi con i suoi simili. Il racconto scatena un processo mentale tale per cui ciò che si immagina ascoltando, si interiorizza profondamente.
L’idea è quindi quella di fornire al visitatore un dispositivo che, innanzitutto, lo guidi in percorsi prestabiliti costituiti di pochi elementi, affinché si affronti con più serenità la quantità di opere e reperti esposta. Il visitatore, ignaro di quali elementi facciano parte del percorso assegnatogli, dovrà quindi esplorare letteralmente il museo fino ad individuare l’opera corretta. Per indagarla, egli si immergerà in una realtà parallela attraverso il dispositivo sopradetto: entrerà nei pensieri di chi l’ha realizzata, in un momento chiave della vita dell’opera o dell’artista. Rivivrà, sotto forma di racconto, un momento reale della storia di quell’opera, che a quel punto risulterà così “intima” da ricavarsi necessariamente uno spazio nella memoria del visitatore.

Il mio progetto pone il visitatore nei panni di un esploratore, lo rende parte integrante del percorso museale. Il suo coinvolgimento attivo è necessario per creare un dialogo nuovo con il museo.

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