Feel Me

 

 

 

 

 

 

 


Il Museo è da sempre pensato come un luogo di apprendimento.
Ma COSA può insegnarci un museo d’arte?
L’arte informa, dà nozioni ma riesce anche ad emozionare, creare atmosfere, evocare esperienze e farci immedesimare nei suoi soggetti.
Il protagonista di un quadro o di una scultura può trasmetterci il suo vissuto ancor prima che noi arriviamo a scoprire chi è e qual è la sua storia. Questo dimostra il forte potenziale empatico delle opere d’arte: l’osservatore si immedesima in quello che vede e ne fa esperienza emozionale.
L’empatia è oggi considerata una tra le più importanti capacità trasversali da sviluppare nell’essere umano, dai bambini ai manager.
Può la fruizione dell’arte accompagnarci nel fare esperienza dell’empatia e migliorare la nostra intelligenza emotiva?
Il progetto FEEL ME sì dà come obiettivo quello di sviluppare questo tema attraverso una fruizione accompagnata delle opere d’arte, mediante un’app integrata di software di morphing/manipolazione grafica:
dopo aver riflettuto sulle emozioni e i sentimenti che riconosce nelle opere, il visitatore potrà selezionarne una o più, ricercarla nell’archivio dell’app, scattarsi un selfie e diventare lui stesso l’opera d’arte, vedendo il proprio viso assorbirne i materiali e l’espressione facciale, il suo volto si fonde con quello dell’opera.
“Cosa sentirei se fossi io quella figura chiusa e rannicchiata in bronzo pesante?”
FEEL ME crea consapevolezza rispetto alle sensazioni provate davanti all’opera e le rafforza attraverso un’immedesimazione visiva realistica grazie alle moderne tecnologie.
L’app accompagna il visitatore nella fruizione, con domande mirate, tags, linee guida per la realizzazione del fotomontaggio e informazioni aggiuntive sull’opera.
Alla fine le esperienze dei visitatori verranno divise per opera e unite in una comune piattaforma, andando così a creare una nuova Carta d’Identità Collettiva dell’opera stessa, fatta dalle interazioni che i visitatori hanno vissuto con lei.

Il selfie è il ritratto del XXI secolo. La gente lo usa con grande disinvoltura, ama farne e condividerli, cambia il proprio viso applicando diversi effetti, è un modo per giocare con se stessi!

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