ARitage

 

 

 

 

 

 

 


ARitage vuole essere un tentativo di far fronte all’obsolescenza degli strumenti comunicativi in dote agli istituti museali. Le generazioni born digital costituiscono una parte di pubblico sempre più rilevante, da qui la necessità di potenziare le modalità con cui il museo comunica coniugandole alle esigenze e peculiarità di quello che si sta via via delineando come uno specifico cluster nella complessa e variegata galassia dei consumatori dell’offerta culturale. ARitage è una piattaforma in grado di offrire, ai musei che decidono di farne parte, un pacchetto personalizzato che consenta di legare contenuti informativi ai beni culturali esposti grazie all’uso della realtà aumentata. La mission del progetto è quella di trasformare quegli utenti che spesso subiscono passivamente l’esperienza museale in active audience creando i presupposti per un rapporto costruttivo e piacevole tra pubblico e patrimonio culturale. Una dose ponderata di realtà aumentata unita a contenuti desunti in maniera scientifica ma comunicati in modo non meramente trasmissivo ma interattivo, anche attraverso momenti di gamefication, riduce la distanza tra pubblico e opere. Sebbene il primo prototipo sia stato sviluppato su un dipinto, l’intenzione è quella di lavorare anche su altre tipologie di beni; per questo motivo il nome ARitage, che nasconde l’acronimo AR (augmented reality) e gioca sull’assonanza con il termine inglese heritage, fa riferimento a quell’eredità, costituita da beni materiali e immateriali, che dà all’Italia un indiscutibile primato nella continuità territoriale di fenomeni culturali. Il museo che si iscrive alla piattaforma ARitage sarà parte attiva e indispensabile nella creazione di un suo modello comunicativo attento e consapevole nei confronti dei bisogni del proprio pubblico. La geolocalizzazione dei musei aderenti ad ARitage consentirà poi al fruitore, tramite app gestibile da smartphone o via web, di individuare i musei che offrono un’esperienza di visita interattiva.

Grazie alla realtà aumentata e alla gamefication l’utente, stimolato da test, punteggi e classifiche, co-costruisce il senso dell’opera e della propria visita in un museo comunicatore e partecipativo.

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