FA-RE-TE

 

 

 

 

 

 

 

 


FA-RE-TE è un progetto che nasce con più obiettivi insiti nel nome del progetto: da una parte l’intenzionalità di accompagnare le nuove generazioni affinché un giorno possano fare da soli (“FARETE”), dall’altra la voglia di “fare rete”, in un duplice senso: usare le nuove tecnologie per un utilizzo più aggiornato sui tempi e dall’altra mettere in rete: le esperienze pastorali della città fra di loro e farle incontrare al museo, ma anche le realtà che si occupano di educazione di uno stesso territorio. FA-RE-TE vuole fare rete e fare memoria, consegnare le opere d’arte alle nuove generazioni e presentare un nuovo modello di oratorio dove, come delineato dalla nota episcopale “Il laboratorio dei talenti”, entra cultura, ma che sa produrre anche cultura. Umberto Ecco disse dell’oratorio: «L’oratorio è una macchina perfetta in cui ogni canale di comunicazione, dal gioco alla musica, dal teatro alla stampa e via dicendo, è gestito in proprio e riutilizzato e discusso quando la comunicazione arriva da fuori. In tale senso il progetto di Don Bosco investe tutta la società dell’era industriale con vivace immaginazione sociologica, senso dei tempi, inventiva organizzativa, e con una politica globale delle comunicazioni di massa…». Proprio per questo FA-RE-TE nel concreto propone delle animazioni all’interno del Museo Marini di Firenze nei due tempi forti dell’anno liturgico cristiano, Quaresima, Pasqua e l’estate. Le proposte saranno precedute da un incontro da farsi in oratorio che prepari bambini e ragazzi a quanto vivranno, e saranno concluse, da un incontro, sempre in oratorio, che possa far rielaborare quanto esperito, ma soprattutto abbia una ricaduta territoriale in parrocchia e sul territorio. FA-RE-TE utilizzerà strumenti come le piattaforme di digital storytelling, la piattaforma di coding Scratch, caccie al tesoro con i QR Code e quiz con Kahoot per trasmettere ai ragazzi che la rete può non essere solo una trappola, ma un luogo dove si può fare goal!

Perché gioca e mette in scena, è interdisciplinare, intergenerazionale e permette di incontrare il tempo delle opere d’arte, ma si declina anche al futuro, perché i progetti creati rimarranno on-line.

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