autOMATismo

 

 

 

 


autOMATismo è una struttura semi-interattiva, un “cubo di Rubick gigante” in vetro trasparente, che funziona come una sorta di apparato didattico per i musei che prevedono all’interno delle proprie collezioni dei ritratti. La struttura è formata da tante “cellule” (i vari quadrati del cubo) che hanno un doppio schermo interattivo da entrambi i lati: sul lato esterno, si colorano di nero al momento dell’entrata del fruitore; sul lato interno, sono collegate ad un ritratto/volto della collezione museale, e si attivano al momento dell’entrata in maniera casuale. Una volta individuata dal sistema della struttura la singola cellula, si lavorerà su di essa, mentre le restanti si colorano di nero. Al tocco della stessa, si proietta sullo schermo frontale (formato dall’unione di tutte le cellule della parete), il volto scelto dal sistema nella versione originale presente nella collezione del museo. A questo punto, il sistema fa cambiare automaticamente i tratti salienti del volto fino a comporre una determinata emozione. A questo punto, l’animazione si ferma e sul fermo-immagine del “nuovo” volto viene proiettata la scritta dell’emozione rappresentata e un audio la legge. Così automaticamente per tutta la gamma di emozioni che si vogliono rappresentare (abbiamo pensato ad un numero indicativo di 6, 3 positive e 3 negative). La medesima struttura, però, può essere sfruttata anche come installazione interattiva per il pubblico “normale”, soprattutto di bambini dai 3 ai 13 anni, basterà identificarsi prima di entrare all’interno della struttura, premendo il pulsante apposito diversificato. A questo punto, l’installazione si attiva nella medesima maniera illustrata sopra fino a quando compare il volto individuato per il lavoro. Ora, l’ambiente interno di autOMATismo presenta due tavoli laterali – che chiameremo TAVOLI DELLE EMOZIONI – su cui si trovano dei pulsanti, ognuno dei quali associato ad una emozione, resa nota da una scritta. Al tocco, compare l’emozione sul volto.

La struttura è pensata per cercare una comunicazione costruttiva sui soggetti affetti da disturbi dello spettro autistico e non solo, in particolare lavora sul riconoscimento delle emozioni umane.

Info: link