In occasione della mostra “Without Time, Without Place, Without Body” di Wolfgang Laib, curata da Sergio Risaliti e prodotta dal Museo del Novecento, il sacello della Cappella Rucellai ospita “Towers”, opera inedita dell’artista tedesco che crea così un dialogo con l’arte e l’architettura realizzata da Leon Battista Alberti per Giovanni Rucellai nella seconda metà del Quattrocento.
L’opera è composta da un gruppo di torri in cera d’api posizionate sull’altare marmoreo all’interno del piccolo tempietto sapientemente disegnato e decorato da Leon Battista Alberti. Sono semplici forme geometriche che si elevano verso l’alto, sintetiche ed essenziali, che con le loro diverse altezze rimandano a un’ideale ascensione verso l’alto dialogando con l’architettura che le ospita. Il materiale è scelto dall’artista non solo per la sua estrema duttilità e intrinseca luminosità, ma anche per le sue proprietà lenitive e protettive, note all’uomo fin dall’antichità.
Fino al 26 gennaio le sculture di Wolfgang Laib sono visibili in alcuni dei luoghi più straordinari di Firenze. Oltre alla Cappella Rucellai, il Museo di San Marco, la Cappella dei Magi a Palazzo Medici Riccardi e la Cappella Pazzi del Complesso Monumentale di Santa Croce sono infatti coinvolte in questo progetto realizzato in collaborazione con la Città Metropolitana di Firenze.
Al Museo Marino Marini la mostra è aperta fino al 26 gennaio 2020 e segue gli stessi orari e modalità d’ingresso della Cappella Rucellai.