La mostra monografica di Rachel Feinstein, a cura di Sergio Risaliti e Stefania Rispoli, è la prima monografica dell’artista americana all’interno di istituzioni museali italiane e presenta una serie di opere esposte in alcuni dei luoghi simbolo della città: oltre al Museo Marino Marini, il Museo Stefano Bardini e Palazzo Medici Riccardi.
Rachel Feinstein (Fort Defiance, Arizona, 1971) è tra le artiste contemporanee più interessanti del panorama internazionale. I suoi lavori, che spaziano dalla scultura alla pittura, hanno una dimensione onirica che trae ispirazione tanto dall’arte classica e dalla pittura rinascimentale quanto dalle favole moderne e dai cartoons. Nelle sue opere, il mondo immaginifico del fantasy si fonde con riferimenti all’arte medievale e moderna, al barocco e al rococò, all’iconografia religiosa e alla letteratura. In questo modo i riferimenti al sacro si intrecciano al profano, il romanticismo al pittoresco e il sobrio al kitsch, divenendo la cifra stilistica di un linguaggio unico nel suo genere che affonda le sue radici tanto nella rilettura delle espressioni artistiche del passato quanto nella lezione delle avanguardie storiche, una tra tutte il surrealismo.
I curatori hanno scelto di mettere in relazione le opere di Rachel Feinstein con le collezioni del Museo Stefano Bardini, di Palazzo Medici Riccardi e del Museo Marino Marini, costruendo così un dialogo serrato tra i capolavori custoditi all’interno di questi luoghi e le opere realizzate dall’artista americana. Vengono quindi presentate una serie di opere pittoriche e scultoree, alcune di esse di nuova produzione, che guardano alla tradizione gotica e rinascimentale, a quella fiorentina e nordica e traggono ispirazione dalle collezioni dei tre musei, giocando sul confronto generoso e aperto con capolavori dei maestri del passato, da Donatello a Michelozzo, fino alle sculture di Marino Marini.
All’interno del Museo Marino Marini vengono esposte alcune sculture che testimoniano l’intensa sperimentazione anche materica di Rachel Feinstein, mettendole in dialogo diretto con i capolavori di Marino Marini. Nel suggestivo allestimento museale, in cui si alternano cavalli e cavalieri, figure femminili di danzatrici e le celebri Pomone – figure archetipe ispirate alla dea della fertilità etrusca – si inserisce una serie di sculture policrome dalla femminilità dirompente e dalla bellezza grottesca, quasi disturbante, a tratti pasticciata. Gli Angels sono ispirati alle omonime modelle del famoso marchio americano di lingerie Victoria’s Secrets, e appaiono come sacerdotesse di un nuovo canone di bellezza. In luogo delle forme ideali delle figure classiche o delle linee altrettanto irraggiungibili dei corpi da passerella, l’artista presenta nuovi angeli che cannibalizzano le nozioni di bellezza convenzionale attraverso un linguaggio plastico esuberante e potente. Fanno da compendio a queste opere due sculture in maiolica, che nelle forme sinuose ricordano architetture tardobarocche, e una Danzatrice in gesso di Marino Marini. Al carattere primitivo e quasi tribale di quest’ultima, caratterizzata da segni policromi, sembrano guardare i corpi dipinti, materici e colorati, delle figure di donna di Feinstein.
Preview giovedì 8 giugno dalle 18 alle 21. Sarà possibile visitare le 3 sedi della mostra.
La mostra sarà aperta al pubblico dal 9 giugno al 18 settembre 2023 negli stessi giorni e orari di apertura del Museo Marino Marini. Per maggiori informazioni visita questa pagina.