Mario Nanni è stato Visiting Director del Museo Marino Marini di Firenze per l’anno 2021.
È il Maestro della luce, progettista, artista, artigiano e poeta. Nel corso della sua carriera ha sempre messo in dialogo le arti e le discipline del sapere con la luce, lavorando con architetti di fama internazionale tra cui David Chipperfield, Marco Costanzi, Kengo Kuma, John Pawson, Elisa Valero Ramos, Peter Zumthor, e sviluppando progetti per numerose istituzioni quali la Royal Academy of Arts a Londra e la Kunsthaus di Zurigo.
Per il Museo Marino Marini, unico museo di arte contemporanea di Firenze, che ospita non solo la collezione di uno dei più grandi scultori italiani ma anche uno dei capolavori dell’architettura del Rinascimento, la Cappella Rucellai con il tempietto del Santo Sepolcro di Leon Battista Alberti, Mario Nanni ha creato un programma in cui il legame tra gli elementi scultura, pittura, architettura e arte sacra è il concetto di metaluce, oltre la luce, luce delle opere stesse che in modo unico e indissolubile, si uniscono e vengono interpretate attraverso la fotografia, le installazioni, la parola.
La metaluce di Mario Nanni, come la metafisica, supera la materia, individua la natura assoluta delle parti e crea un racconto unico, in una totalità tra le diverse arti che si fondono all’interno del Museo Marino Marini, chiaro esempio di umanesimo universale.
Il programma si è sviluppato attraverso diversi appuntamenti:
-> il 25 marzo 2021 Mario Nanni ha tenuto, in diretta dal Museo Marino Marini, una lezione intitolata ‘La metaluce all’interno dei musei’, aperta a partecipanti da tutto il mondo che hanno avuto modo di collegarsi in videoconferenza e visitare virtualmente il complesso del Museo Marino Marini
-> il 21 giugno 2021, giorno del solstizio d’estate, Mario Nanni ha trascorso 24 ore all’interno del Museo Marino Marini, catturando il movimento della luce all’interno attraverso video e fotografie e costruendo il suo personale racconto attraverso la sua interpretazione. La luce naturale delle ventiquattro ore è stata integrata dalla sola luce artificiale proveniente dall’esterno dell’edificio, entrambe riflesse dalle opere all’interno del museo. In quello stesso giorno Mario Nanni e Francesco Dal Co, hanno dialogato sul tema de “L’artista universale” e della sua relazione con la luce
-> tre grandi fotografi hanno interpretato il paesaggio, il luogo e l’arte del Museo Marino Marini. Da questo sono nate due mostre fotografiche ed un libro, che hanno fornito una nuova interpretazione del complesso del Museo come organismo totale e complesso: museo, edificio di grande valore architettonico di per sé, custode del frutto del genio di due grandi artisti quali Marino Marini e Leon Battista Alberti. La prima mostra ha visto come protagonista la fotografa Clara Melchiorre (21 luglio – 18 ottobre 2021) e la seconda il fotografo Fabio Gambina (21 ottobre 2021 – 17 gennaio 2022). La fotografa di fama internazionale Hélène Binet ha potuto lavorare al Museo, rielaborando e fornendo la sua personale interpretazione dello spazio in un volume fotografico di grande pregio.
