Presentazione di Figure dell’Italia civile di Pier Franco Quaglieni al Museo Novecento in collaborazione con il Museo Marino Marini

Presentazione di Figure dell’Italia civile di Pier Franco Quaglieni al Museo Novecento in collaborazione con il Museo Marino Marini

Martedì 21 Novembre, ore 17:30
Museo Novecento – Piazza Santa Maria Novella, 10 Firenze

Introduzione
Valentina Gensini – Patrizia Asproni

Modera
Paolo Ermini, Direttore Corriere Fiorentino

Ne parleranno con l’Autore
Gerardo Nicolosi, docente di Storia Contemporanea – Università di Siena
Ginevra Cerrina Feroni Ricasoli, docente Diritto pubblico comparato – Università di Firenze


FIGURE DELL’ITALIA CIVILE di PIER FRANCO QUAGLIENI

Il libro, che è già in ristampa e sta riscuotendo molta attenzione e recensioni, tratteggia le figure di personalità importanti della cultura e della politica italiana del ‘900 da Einaudi a Giovanni Amendola, da Marchesi a Soleri, da Calamandrei a Chabod, da Burzio ad Adriano Olivetti, da Ernesto Rossi a Balbo di Vinadio. La parte più consistente del libro riguarda gli “amici e maestri” che l’autore ha conosciuto e frequentato: Jemolo, Bobbio, Galante Garrone, Montanelli, Valiani, Venturi, Casalegno, Alda Croce, Primo Levi, Ciampi, Luraghi, Romeo, Spadolini, Pininfarina, Ronchey, Tortora, Pannella. Due capitoli molto densi concludono il libro, quelli dedicati a Soldati e a Pannunzio. Si tratta di scritti che Quaglieni arricchisce ricostruendo la storia dei rapporti tra il Centro “Pannunzio” e le diverse personalità che animano il libro. Le figure delineate sono spesso ricordate con episodi del tutto inediti e poco convenzionali, in alcuni casi persino politicamente “poco corretti”, ma sempre equilibrati sotto il profilo storico. Ne viene fuori un ritratto a tutto tondo dell’Italia civile che l’autore ritiene vada riscoperta e valorizzata come patrimonio culturale irrinunciabile anche per il futuro delle nuove generazioni.

Pier Franco Quaglieni, docente e saggista di storia risorgimentale e contemporanea, è pubblicista dal 1968. È direttore del Centro di studi e ricerche “Mario Pannunzio”, che ha contribuito a far crescere a fianco di Arrigo Olivetti, Mario Soldati, Alessandro Passerin d’Entrèves. Dal suo angolo privilegiato ha incontrato e conosciuto da vicino molte personalità di cui ha scritto in questo libro. All’età di 47 anni è stato insignito dal Presidente della Repubblica della Medaglia d’oro di I classe di Benemerito della Scuola, della Cultura e dell’Arte. È dirigente della Federazione Italiana Volontari della Libertà. Ha vinto, tra gli altri, i premi “Voltaire”, “Tocqueville”, “Popper” e “Venezia”. Ha scritto di lui Aldo Cazzullo: “È un cavaliere solitario che da decenni tiene viva la memoria di una grande tradizione culturale spesso misconosciuta”. Massimo Gramellini ha, a sua volta, affermato: “È un liberale del Risorgimento nato nel secolo sbagliato. Per nostra fortuna”.

comunicato stampa


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